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​“ Il mio segno è il nodo. E’ il nodo che ha trasformato la mia vita.​



Ciascuno ha dentro di sé un nodo più o meno piccolo, che ogni giorno compie delle trasformazioni, facendone mutare la nostra percezione di esso, nella forma, nel peso, nella sostanza e nel colore.Così come ogni giorno lavoro trasformando i miei nodi e mi lascio trasformare da ognuno di loro. Lentamente. lascio che il mio inconscio si permei e si trasformi con essi, generando un simbolo”.​ Analizzando i lavori di Vincenzo Porretta,    comprendiamo che è indispensabile conoscere il simbolismo delle sue opere, perché significa andare alla radice, nel senso archetipo della nostra esistenza. C’è sempre in ognuno di noi un richiamo ad un simbolo che rispecchia il nostro essere in un preciso istante, ma che muta dal quel preciso istante. Il mutare è un processo che si estende all’infinito, tutto torna su sé stesso ma non è mai uguale a prima. E se questa trasformazione la compiamo attraverso il simbolo, troviamo gli elementi delle opere di Vincenzo Porretta che  apparentemente separati, formano un tutt’uno​ IL SEGNO, IL NODO, IL SIMBOLO​. Tracciando un segno, il nodo comincia a vivere e sembra fermarsi, ma non è così. Si muove lavorando dentro di noi e poco per volta emerge. Non nella sua forma primaria, emerge quando è già cambiato. Mutandosi emerge il simbolo. Il simbolo che è la forma primaria di vita. Esistono variati simboli che ci riconducono ad un atteggiamento razionale. Infatti quotidianamente ci avviciniamo ai simboli per simpatia, per analogia o per introspezione. Siamo razionalmente attratti dal simbolo di Vincenzo Porretta e poi esso, in modo autonomo, inizia la sua vita traspirando nella parte irrazionale di noi. Non è una sensazione immediatamente percepibile, definibile in una tela o in una cornice. E’ una sensazione che lascia respirare e vagare il nostro inconscio. Cominciamo a vivere nel simbolo. E poi sembra abbia fatto parte di noi da sempre. Un tutt’uno.​ Vincenzo Porretta non lavora studiano i simboli, ma sono i simboli che nascono e si formano naturalmente, ispirandolo. Le sue opere sono nodi, che nell’insieme creano simboli che a loro volta si esprimono in forme.​ A queste forme dona un colore. Si può vivere senza simboli, forme e colori?​ Ma Vincenzo Porretta non pensa a questo mentre lavora. Con il nodo di macramè traccia un segno.​ Sta a noi lasciarci avvicinare dai suoi nodi e farci richiamare dal nostro simbolo.​



NADIA

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